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Dita Reimpiantate (Articolo Maggio 2001)

Alla base dell'intervento c'è la tecnica ricostruttiva attraverso l'autotrapianto. Hanno utilizzato le parti ossee della mano non devastate nell'incidente, mentre ne hanno prelevate altre dall'avambraccio sinistro. Il dottor Giorgio Merlino, 42 anni microchirurgo, illustra a "il Biellese" il difficile ed estenuante intervento che è valso a salvare l'arto. L'esplosione di un copertone, il camper incontrollabile che sbanda sull'autostrada, si ribalta. Una, due volte. Poi le sirene dei mezzi di soccorso e sulle autoradio di chi sta andando in vacanza una segnalazione: traffico bloccato sulla A4 nei pressi di Brescia per incidente.

E' la sera del 27 luglio. Così prima ancora di cominciare, si sono concluse le ferie di un impiegato di Biella. La situazione si rivelata pesante dal punto di vista clinico. A preoccupare i medici dell'ospedale di Chiari, è la mano sinistra devastata nello schianto. (segue)A complicare la situazione ci sono anche un trauma toracico e una commozione cerebrale. Con un intervento chirurgico nella notte si tenta di salvare la mano sinistra. L'operazione è lunga e difficile ma pare che tutto vada per il meglio: tanto che il paziente viene dimesso dall'ospedale di Chiari e inviato a Biella, nel reparto di pneumologia per via di complicazioni polmonari. Ma l'arto sinistro accusa seri problemi di infezione. E i medici del reparto di traumatologia di Biella dispongono il trasferimento del paziente all'ospedale Maria Vitoria di Torino, nel reparto di chirurgia plastica. Tra Biella e Torino da tempi vi è una stretta collaborazione. La situazione si presenta critica: una cancrena.

Occorre intervenire e a farlo è il microchirurgo Giorgio Merlino. Sarà un intervento di nove ore. Ma l'èquipe di Merlino, di cui fanno parte due giovanissimi Andrea Margara e Marco Borsetti, oltre ad anestesisti e istrumentisti, riesce a bloccare la cancrena ricostruendo quattro delle cinque dita della mano sinistra."Alla base dell'intervento c'è la tecnica dell'autotrapianto.

Il corpo umano rappresenta una grande miniera da cui prelevare parti che possono andare a sostituire altre irrimediabilmente danneggiate.In che modo, Dottor Merlino? Nel caso del paziente biellese il dito anulare era devastato così come parte delle ossa del dorso della mano sinistra. La ricostruzione è consistita nell'utilizzare le parti ossee ancora valide mentre quelle devastate sono state ricostruite utilizzando, in questo caso, una parte dell'avambraccio destro che viene trasferita per mezzo della tecnica microchirurgica per ricongiungere arterie vene e nervi". Ma sarà un intervento risolutore? "Sicuramente no.

Successivamente occorrerà riaprire l'arto per ripristinare l'utilizzo dei tendini, due in particolare, che troveranno sede dove ora ci sono due tubicini di silicone. E in seguito occorrerà giungere all'intervento plastico definitivo". Proveniente dal CTO di Torino, il dottor Giorgio Merlino, si è specializzato all'estero, soprattutto in Francia. "Sicuramente la sperimentazione è molto più facile all'estero che non in Italia" commenta, sottolineando i cronici problemi della sanità nazionale.

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