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Otoplastica

Il Dottor Giorgio Merlino ci spiega in quali casi sia necessario sottoporsi ad un intervento di Otoplastica aiutandoci a comprendere le caratteristiche di questa operazione.

L'orecchio a sventola è da sempre un problema di larga diffusione che classicamente provoca dapprima preoccupazioni psicologiche nei genitori e successivamente disturbi di tipo adattativo nel bambino che comincia a relazionarsi con i compagni di scuola. Dal punto di vista tecnico il termine medico per l'orecchio a sventola è "padiglione auricolare ad ansa".
Il padiglione auricolare è una struttura cutaneo-cartilaginea che contorna l'orifizio del condotto uditivo esterno. Ha una forma più complessa nei due terzi superiori, determinata dalla presenza di solchi e salienze, mentre più semplice è la forma del lobulo, che ne rappresenta il terzo inferiore.

Nel complesso è una struttura tridimensionale che nei difetti acquisiti pone spesso problemi di non facile soluzione per la ricostruzione.

Oggi esistono metodiche impegnative e raffinate per affrontare le deformazioni acquisite dopo traumi o resezioni tumorali e per malformazioni congenite. L'impegno richiesto per il paziente e per il chirurgo è comunque notevole. Molto più semplice risulta invece la correzione delle orecchie ad ansa sia nel bambino che nell'adulto. Questa deformazione è data dall'anomala apertura dell'angolo che il padiglione auricolare delimita posteriormente con la superficie laterale del capo; tale maggiore apertura è dovuta a due fattori principali che possono essere isolati o associati:

  1. un eccessivo sviluppo della conca;
  2. l'assenza o insufficienza della ripiegatura dell'antelice. L'intervento chirurgico mira a correggere questi fattori e per farlo deve obbligatoriamente agire sia sulla cute che sulla cartilagine. Per il ripristino della normale ripiegatura dell'antelice esistono numerose procedure riconducibili a due modalità principali: aggressione cartilaginea posteriore con ripiegatura posteriore (es. intervento di Mustardè); aggressione anteriore con indebolimento anteriore della cartilagine (es. intervento di Stenstrom).

 

Per l'ipertrofia della conca il metodo più semplice (Morestin) contempla l'escissione di una losanga di cute e cartilagine per via posteriore. Una condizione intermedia fra le orecchie prominenti e la microtia ("orecchio malformato piccolo") è rappresentata dalle orecchie a coppa nella quali la protrusione in avanti del padiglione si accompagna ad una incurvatura in avanti ed in basso della parte superiore. La correzione è più complessa e prevede una reintegrazione cutaneo-cartilaginea. Questi interventi possono essere compiuti con anestesia locale nei pazienti adulti e poco emotivi, nei bambini è invece spesso indicata l'anestesia generale.
I punti vengono in genere rimossi dopo 7-10 gg con cicatrici poco evidenti e nascoste in pieghe naturali. In genere si istruisce poi il paziente a dormire con una fascia elastica frontale da sci per 2 o 3 settimane nel post operatorio.

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